lunedì, Maggio 13

La Sindrome da Burn Out

Assistiamo troppo spesso a fatti assolutamente deprecabili in cui bambini ed anziani subiscono l’azione violenta da parte di chi dovrebbe avere cura di loro. Spesso queste azioni vengono messe in atto da più operatori, un fatto che dovrebbe porre degli interrogativi rispetto alle dinamiche che portano a questo.

 

Cosa è la Sindrome da Burn Out

 

Seguendo i vari notiziari e dibattiti e i servizi sui giornali che sono, giustamente, immancabili quando vengono alla luce comportamenti violenti da parte di operatori verso bambini e anziani, non si può evitare di indignarsi e condannare in assoluto tali fatti.

Quello che, curiosamente, non si sente in questi dibattiti tra esperti, è la domanda del perché questo accade. Limitarsi a condannare, giustamente e pure in senso penale, chi commette tali atti non aiuta a comprendere le dinamiche che portano a questo e quindi cercare di evitare che accadono.

Una possibile spiegazione che pure non è applicabile automaticamente e universalmente a tutti gli episodi, è l’insorgenza della Sindrome da Burn Out.

 

La Sindrome da Burn Out

 

Questa sindrome è una manifestazione patologica transitoria di un processo che ha alla sua base lo Stress profondo e prolungato. Sebbene sia presente in qualsiasi ambiente di lavoro, il Burn Out è particolarmente diffuso ed evidente in chi lavora a contatto con l’utenza. 

Le ricerche sul Burn Out sono relativamente recenti; nel 1970 Freudenberg e Maslach portarono avanti le prime osservazioni del fenomeno su alcuni operatori che presentavano sintomi analoghi tra loro.

Si giunse, così, a capire che il Burn Out colpisce prevalentemente le professioni di aiuto alla persona, le professioni che entrano costantemente in contatto con il disagio e la sofferenza altrui, quali medici, infermieri, assistenti sociali, insegnanti ma anche poliziotti, missionari, operatori del volontariato eccetera. 

Spesso tutte queste categorie vivono un coinvolgimento emotivo che, quanto più è profondo, tanto più espone all’insorgenza di tale problema. Per assurdo, quindi, chi si immedesima più nella persona che assiste, ci mette di più il cuore, rischia di cadere nel Burn Out.

 

Cosa provoca il Burn Out?

 

Le persone che si trovano in queste condizioni, se non comprese nel loro disagio e correttamente trattate, rischiano di cadere in un processo di logoramento e decadenza anche fisica, con l’incapacità di assorbire e scaricare lo stress.

Si arriva in questo modo ad una condizione in cui l’utenza diventa depersonalizzata e viene vissuta non più come la persona cui si devono le migliori cure ma come l’oggetto che provoca lo stress e la condizione di disagio dell’operatore e da qui il passo verso il maltrattamento è breve. 

Altre cause lavorative contribuiscono all’insorgenza del Burn Out:

  • Eccessivi carichi di lavoro
  • Cattiva organizzazione del lavoro
  • Turni massacranti

In molte realtà la carenza di personale obbliga gli operatori a orari di lavoro eccessivi e i rapporti interni all’ambiente di lavoro, ordini dall’alto pressanti e poco comprensibili, contrasti tra operatori e tra questi e la Direzione, una rigidità eccessiva delle norme, sono fattori che contribuiscono fortemente all’accumulo di stress e all’insorgenza del Burn Out.

 

Come si scopre il Burn Out

 

Il Burn Out ha riflessi notevoli non solo in ambito lavorativo ma anche nella vita personale di chi ne è colpito: abuso di alcool, di sostanze psicoattive, depressione e rischio di suicidio sono decisamente elevate nelle persona colpite dal Burn Out.

Secondo uno studio olandese, si stima che almeno il 40% dei medici di base andrebbe incontro ad elevati livelli di Burn Out, forse anche di più tra gli infermieri e tra gli insegnanti.

E’ stato elaborato un questionario che viene somministrato alle persone in cui si sospetta il Burn Out per diagnosticarlo: si tratta di 22 domande cui l’operatore sotto esame deve rispondere con livelli da 0 a 6. Il punteggio finale determina se è presente il Burn Out, se no oppure se la situazione è a rischio.

Purtroppo negli ambienti di lavoro questo questionario non viene mai applicato e ci si rende conto delle conseguenze quando, ormai, violenze e maltrattamenti sono già avvenuti. Nessuna prevenzione, quindi e nessun interrogativo sulle cause dei comportamenti pessimi cui spesso assistiamo.